Dr. Leopoldo Pedretti

Dott. Leopoldo Pedretti

Medico Chirurgo
  Specialista in Ortopedia e Traumatologia
  Dirigente Medico presso Istituto Ortopedico G.Pini Milano
​​​​​​​  Medico Aggregato Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI)
                                                                    ​​​​​​​

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Curriculum 

''La medicina ha accompagnato tutta la mia vita, dall'infanzia vedendo i sacrifici e l'impegno che i miei genitori mettevano nella loro professione, fino ad oggi dove la serietà, la voglia di aiutare il prossimo e di migliorare ogni giorno sono il mio pane quotidiano''


                      

Il Dottor Pedretti si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano (luglio 2007) a pieni voti con lode e si specializza in Ortopedia e Traumatologia presso l'Università degli Studi di Milano (aprile 2013) a pieni voti.

Fin dalla specializzazione la passione per lo sport lo porta ad essere membro dello Staff Medico della FISI in qualità di medico collaboratore (2008-2014); Medico Sociale responsabile della società sportiva di Football Americano ‘Seamen Milano’ (serie A, under 21, under 19, Flag)(2009-2014);  Medico Sociale del CUS Milano Rugby(2014-2017); Medico responsabile dell'Accademia Rugby di Milano della Federazione Italiana Rugby(FIR)(2015-2017).

Dopo la specializzazione ha ricoperto dal 2013 al 2017 il ruolo di Dirigente Medico libero-professionista presso l'Istituto Ortopedico G. Pini a Milano e dal 2017 ricopre il ruolo di Dirigente Medico presso l'Istituto Ortopedico G. Pini a Milano.

Nel 2016/2017 ha conseguito una Fellowship presso il Dottor Andrea Fontana imparando la tecnica mini-invasiva dell'Artoscopia dell'anca e le sue più moderne applicazioni.

E' medico associato della FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana).

Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi congressi nazionali ed internazionali oltre ad essere autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste impattate ed indicizzate nazionali ed internazionali.

Opera privatamente a Milano presso la Casa di Cura La Madonnina, la Casa di Cura Columbus e la Casa di Cura San Camillo; a Malgrate (Lecco) presso la Casa di Cura San Martino.




CHIRURGIA MINI-INVASIVA

Artoscopia Anca,  Artoscopia Ginocchio,  Artoscopia Spalla


ARTOSCOPIA ANCA

  • TRATTAMENTO DEL CONFLITTO FEMORO-ACETABOLARE (FAI) E DELL'ARTROSI LIEVE DELL'ANCA

Il conflitto femoro-acetabolare  è caratterizato da un punto di contatto tra femore e bacino generalmente in flessione e rotazione interna dell'anca come conseguenza di un bump del collo del femore o di un'eccessiva copertura acetabolare o d'entrambi (Cam,Pincer). Alle volte si può trovare generalmente sotto la spina iliaca AI la presenza di calcificazioni o ossicini accessori (Os Acetabulum) che creano conflitto venendo pinzati in flessione tra femore e bacino.

Il conflitto determina alla lunga oltre a dolore e limitazione funzionale anche delle lesioni cartilaginee e/o del labbro acetabolare che sono considerate come il primo momento dell'evoluzione artrosica dell'articolazione. Il trattamento prevede mediante 2 o 3 piccoli accessi (circa 1 cm) di rimodellare l'articolazione risolvendo il o i  punti di contatto.

                                      

      

Regolarizzazione del bump femorale (CAM)


Regolarizzazione del conflitto acetabolare (PINCER)

Il planning preoperatorio è importantissimo e va eseguito su TC con ricostrizione 3D ed eventualmente anche con RMN.

    

Studio Tc preoperatorio (Difetto misto Cam+Pincer con presenza di Os Acetabulum)


Studio Tc postoperatorio dopo asportazione dell'Os Acetabulum e regolarizzazione del Bump sul collo del femore (da ore 12 ad ore 15) e del modico pincer (da ore 12 ad ore 13) 

  • INNESTI CARTILAGINEI  (TECNICA AMIC)

Le lesioni cartilaginee vengono trattate in base alla loro evoluzione: condroabrasioni negli stadi iniziali, needling in caso di scollamento (wave-sign),micro o nanofratture in stadi medio-avanzati o veri e propri innesti cartilaginei con tecnica amic sempre in artroscopia. Utile in questi casi è il trattamento adiuvante mediante infiltrazione con cellule staminali prelevate e ricavate da tessuto adiposo (Lipogem) o da midollo osseo.

                                 

Condropatia IV grado con perdita completa di cartilagine ed esposizione dell'osso subcondrale

                               

Innesto cartilagineo con membrana condroinduttiva con tecnica AMIC

  • PLASTICA DEL LABBRO ACETABOLARE

Si tratta di reinserire mediante dei punti di sutura collegati ad ancorette riassorbibili le aree dove il cercine acetabolare si va a disinserire. Stiamo osservando questa lesione spesso misconosciuta sopratutto negli sportivi ad altissimo livello se non professionisti (es. ballerini e ballerine professionisti).

                                         


  • ANCA A SCATTO

Lo scatto (sensazione di tac al movimento dell'anca) può essere mediale (ileo-psoas) oppure laterale (fascia lata) vengono risolte con delle tenotomie o fasciotomie artroscopiche


ARTOSCOPIA GINOCCHIO

  • RICOSTRUZIONI LEGAMENTOSE (LCA,LCP,LCM,LCL,PAPI e PAPE)

Il legamento crociato anteriore è responsabile della stabilità rotatoria del ginocchio. Frequente è la sua lesione in sportivi a seguito di trumi distorsivi anche in associazione a lesioni associate legamentose della periferia(lcm,lcl,pape o papi) oppure a lesioni meniscali e/o cartilaginee. La tecnica di ricostruzione deve essere il più anatomica possibile andando a posizionare il nuovo legamento nei suoi precedenti punti d'inserzione. Il nuovo legamento può essere costituito da tendini autologhi (semitendine e gracile o la parte centrale del tendine rotuleo) oppure da tendini da cadavere (allograft). 



In caso di rirottura si procede al revisionamento generalmente utilizzando un allograft e procedendo ev. alla concomitante ricostruzione del legamento antero-laterale.


  • TRATTAMENTO DELLE LESIONI MENISCALI (SUTURE, MENISCECTOMIE, INNESTI MENISCALI, CISTI PARAMENISCALI)

L'importanza della conservazione dei menischi nella prevenzione dell'evoluzione artrosica (usura) dell'articolazione è oramai un dato di fatto; per questo oggigiorno si tende a suturare il più possibile le lesioni meniscali mediante delle suture collegate ad ancorette riassorbibili sempre utilizzate per via artoscopica mini-invasiva. Qualora la lesione non sia suturabile si procede all'asportazione della più piccola parte possibile.


Lesione del menisco mediale (sx) e disinserzione del menisco mediale (dx)


Meniscectomia selettiva


Sutura meniscale con ancorette riassorbibili

  • TRATTAMENTI CARTILAGINEI

Le lesioni cartilaginee vengono trattate in base alla loro evoluzione: condroabrasioni negli stadi iniziali, micro o nanofratture in stadi medio-avanzati o veri e propri innesti cartilaginei con tecnica amic per via open. Utile in questi casi è il trattamento adiuvante mediante infiltrazione con cellule staminali prelevate e ricavate da tessuto adiposo (Lipogem) o da midollo osseo.


Condropatia di 4° della troclea


Condropatia rotulea 2° e condroabrasioni con radiofrequenze (ricompattamento)


Nanofratture del condilo femorale in presenza di una condropatia di 4°

Spesso una buona ginnastica di rinforzo muscolare associata all'infiltrazione con acido ialuronico o cellule staminali porta ad una risoluzione della sintomatologia.


ARTOSCOPIA SPALLA

  • TRATTAMENTO DELL’INSTABILITà (CAPSULOPLASTICA ARTROSCOPICA)

In seguito a lussazioni di spalla si verifica le lesione dei legamenti capsulari che residua in una instabilità che porta oltre a dolore a eventuali nuovi episodi di lussazione. In questo caso si procede alla reinserzione dei legamenti e del cercine glenoideo mediante delle suture collegate ad ancorette riassorbibili; anche le SLAP (lesioni dell'inserzione del capo lungo del bicipite) vengono trattate nello stesso modo.



Qualora vi sia anche una perdita d'osso importante  a livello della glena sono indicate delle tecniche di stabilizzazione più invasive (es.Latarjet)

La fisioterapia pre e post operatoria gioca un ruolo fondamentale per il recupero funzionale completo.

  • TRATTAMENTO  DELLE LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI

I tendini della cuffia dei rotatori sono i responsabili dei movimenti di rotazione della spalla. In seguito alla loro rottura si verifica la riduzione della funzionalità rotatoia (es impossibilità a pettinarsi) e la presenza di dolore. Nei casi più gravi (lesione massive) si può verificare anche la risalita progressiva della testa dell'omero con evoluzione artosica dell'articolazione.

Molte volte ed in pazienti anziani una buona fisioterapia associata a terapie fisiche (es. Tecar o onde d'urto) oppure ad infiltrazioni con cortisone + anestetico sono sufficenti a risolvere la sintomatologia.

Il trattamento chirurgico prevede invece di reinserire i tendini rotti (sovraspinato, sottospinato e sottoscapolare) mediante delle suture collegate a delle ancorette metalliche);


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il trattamento invece delle tendinopatie del Capo Lungo del Bicipite (CLB) si basa essenzialmente sulla sua tenotomia (taglio): questo non comporta una perdita di forza o funzione quntopiù in pazienti molto magri una piccola alterazione estetica.



  • TRATTAMENTO DEL CONFLITTO SUB-ACROMIALE

La riduzione dell spazio tra testa dell'omero ed acromion porta oltre che ad una limitazione della funzione e dolore anche ad una usura progressiva dei tendini della cuffia dei rotatori che si trovano in mezzo.

Molte volte  una buona fisioterapia associata a terapie fisiche (es. Tecar o onde d'urto) oppure ad infiltrazioni con cortisone + anestetico sono sufficenti a risolvere la sintomatologia.

Il trattamento chirurgico spesso associato a riparazione di uno o più tendini della cuffia ed a tenotomia del CLB consta in una riapertura dello spazio andando a rimodellare l'acromion sempre per via artroscopica.


CHIRURGIA PROTESICA

 ANCA & GINOCCHIO


PROTESI ANCA MINI-INVASIVA

Il trattamento dell'artosi avanzata dell'anca si attua mediante l'impianto di protesi articolari. Diverse sono le tecniche, quella mini-invasiva per via anteriore seppur di più difficile attuazione offre rispetto alle altre tecniche un riduzione importante del dolore postoperatorio ed un recupero funzionale accellerato oltre a perdite ematiche contenute: questo grazie al fatto che muscoli e tendini non vengono disinseriti e sezionati.

Rx preoperatorie che mostrano un'artrosi avanzata dell'anca sx

Rx postoperatoria dopo impianto di una protesi d'anca totale

Il planning preoperatorio è di fondamentale importanza al fine di ristabilire una giusta metria (lunghezza) degli arti inferiori, un corretto posizionamento degli elementi protesici con conseguente ripristino del braccio di leva della muscolatura glutea e del centro di rotazione dell'articolazione coxo-femorale ed una previsione sulla taglia più adeguata degli elementi protesici. Esso viene eseguito su radiografie apposite e con un software dedicato.

Planning preoperatorio


PROTESI GINOCCHIO

CON TECNICA PSI E PLANNING PERSONALIZZATO PRE ED INTRAOPERATORIO

Spesso una buona ginnastica di rinforzo muscolare associata all'infiltrazione con acido ialuronico o cellule staminali porta ad una risoluzione della sintomatologia ed al ritardo dell'applicazione della protesi.

Nei casi in cui l'artrosi sia troppo avanzata invece l'impianto di una protesi parziale o totale a seconda della localizzazione dell'usura sono l'unico rimedio.

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La tecnica da noi utilizzata (PSI; Patient Specific Instrumentation)prevede mediante l'esecuzione di una tac preoperatoria la fabbricazione di mascherine di taglio personalizzate sul paziente dopo un planning preoperatorio tridimensionale e digitale in collaborazione con ingegneri biomedici; questo permette di aumentare la precisione, diminuire le perdite ematiche e personalizzare l'impianto per una correzione ottimale.




Nel caso di revisioni di protesi di ginocchio vengono utilizzate delle protesi più invasive con stabilità maggiore e diversi gradi di vincoli a seconda del caso specifico.


Revisione di protesi parziale di ginocchio in protesi totale con stelo tibiale lungo e wedge mediale


ORTOPEDIA PEDIATRICA

Piede piatto,  Lesione legamento crociato anteriore(LCA),  Lesioni meniscali e cartilaginee,  Osteocondrosi,  Ginocchio varo/valgo,  Bilancio Posturale,  Traumatologia


  • PIEDE PIATTO

Il piede piatto è la condizione giovanile più frequente. Spesso si risolve spontaneamente durante la crescita nei primi anni ma se cosi' nn avviene un trattamento dopo i 5 anni d'età si rende necessario. 

Il trattamento conservativo prevede l'esecuzione di plantari dedicati ed il loro rinnovo previa valutazione ortopedica ogni anno fino al raggiungimento dei 10/13 anni nelle regazzine e di 11/14 anni nei maschi ; a questo punto se residua una importante deformità viene preso in considerazione l'intervento chirurgico.

L'intervento chirurgico di solito può essere eseguito bilateralmente e consta nell'applicazione di una vite all'interno del seno del tarso; la stessa vite rimane in genere in sede, solo in un terzo dei casi viene rimossa. Questo intervento di veloce esecuzione porta a dei risultati ottimi e stabili nel tempo visto che determinano la crescita corretta delle ossa del tarso con un quasi nullo rischio di complicanze a differenza degli interventi che si eseguano nell'adulto che sono di dolito molto invasivi e non portano a dei risultati altrettanto incoraggianti.

In casi particolari all'innesto delle viti si può associare l'allungamento percutaneo del tendine d'achille oppure l'asportazione dell'os navicularis (ossicino accessorio dello scafoide tarsale mediale) con il ritensionamento del tendine Tibiale Posteriore

  • RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA) CON TECNICA ARTROSCOPICA ALL-EPIPHYSEAL

​​​​​​​Per anni le lesione del legamento crociato anteriore dei pazienti in accrescimento non venivano trattate per il rischio di determinare dei danni alle cartilagini d'accrescimento (la parte dell'osso che cresce) conseguente all'utilizzo delle tecniche standard dell'adulto.

Da anni eseguo una tecnica mini-invasiva artoscopica (Tecnica All-Epiphyseal) che evita danni alle cartilagini e mi permette di operare pazienti anche molto piccoli (10-14 anni). I risultati sono sovrapponibili alle tecniche dell'adulto in quanto il neo-legamento viene posizionato in posizione anatomica ed isometrica a dispetto di altre tecniche pediatriche che devono raggiungere dei ''compromessi'' per evitare di recare danno alle fisi.

Posizionamento dei fili di Kirschner che serviranno da guida per effettuare i tunnel tibiale e femorale rispettando le cartilagini d'accrescimento


Preparazione dei tunnel ed inserimento del neo-legamento


Fissazione tibiale con sistema a sospensione


Fissazione femorale con vite ad interferenza riassorbibile


Immagine finale artoscopica che mostra il neo-legamento ben posizionato e tensionato


Rx postoperatoria che mostra il posizionamento dei tunnel (evidenziati in bianco) che non attraversano le cartilagini d'accrescimento

Sto attualmente sviluppando in associazione con una delle Aziende leader nel settore una ulteriore tecnica che migliora la precedente permettendo un doppio ritensionamento del neo-legamento.

  • LESIONI MENISCALI E CARTILAGINEE

​​​​Le lesioni cartilaginee o le Osteocondriti dissencanti (aree di cartilagine che vanno in contro a morte) vengono trattate in base alla loro evoluzione: condroabrasioni negli stadi iniziali, nanofratture in stadi medio-avanzati, sintesi con pin riassorbibili di pastiglie osteocondrali in fase di distacco o veri e propri innesti cartilaginei con tecnica amic per via open.



L'importanza della conservazione dei menischi nella prevenzione dell'evoluzione artrosica (usura) dell'articolazione è oramai un dato di fatto; per questo oggigiorno si tende a suturare il più possibile le lesioni meniscali mediante delle suture collegate ad ancorette riassorbibili sempre utilizzate per via artoscopica mini-invasiva. Qualora la lesione non sia suturabile si procede all'asportazione della più piccola parte possibile.


Sutura meniscale

  • OSTEOCONDROSI

Le osteocondrosi sono delle sofferenze dei nuclei di accrescimento delle apofisi ossee; le più comuni sono quelle dell'apofisi tibiale anteriore (Morbo di Osgood.Schlatter) tipica dei bambini che eseguono sport di salto e/o corsa (es. calcio,basket) o quella dell'apofisi calcaneare posteriore (Morbo di Haglund-Sever-Blanke) spesso associate alla sindrome pronatoria (piede piatto).

In genere il trattamento è conservativo e basato sul riposo e l'utilizzo di Campi Magnetici Pulsati

  • TRATTAMENTO DEL GINOCCHIO VALGO E VARO

Qualora durante l'accrescimento si verifichino delle deviazioni angolari delle ginocchia in varo (parentesi) o in valgismo (ad X) si necessita un trattamento specifico teso a correggere l'asse,

Tale trattamento può essere conservativo (es. utilizzo di plantari e fisioterapia) oppure chirurgico. In quest'ultimo caso vengono posizionate delle piccole placche con viti a cavallo delle cartilagini di accrescimento in modo da bloccare la crescita ossea in quel punto e quindi correggendo l'asse dell'arto inferiore; esse vanno rimosse a correzione raggiunta.


Correzione di un ginocchio valgo

  • BILANCI POSTURALI

Frequentemente dismetrie degli arti inferiori (differenze di lunghezza) o atteggiamenti scorretti del bacino possono portare all'insorgenza di cambiamento dell'asse degli stessi arti inferiori (ginocchio varo/valgo,sindrome pronatoria dei piedi, anca anto/retroversa) oppure della schiena (scoliosi o atteggiamento scoliotico).

Per fortuna sfruttando il potenziale in crescita del bambino si possono attuare dei trattamenti conservativi o raramente chirurgici che vanno a correggere o arrestare la progressione del difetto.

Importantissima è l'dentificazione precoce del difetto.

  • TRAUMATOLOGIA

​​​​​​​​​​​​​​Trattamento delle fratture mediante le più avanzate tecniche di sintesi mini-invasive o classiche con fissazione interna, esterna o conservativo in gesso


TRAUMATOLOGIA


Trattamento delle fratture mediante le più avanzate tecniche di sintesi mini-invasive o classiche con fissazione interna, esterna o conservativo in gesso


Riduzione e sintesi con placca e viti di una frattura di piatto tibiale esterno


Riduzione e sintesi con chiodo endomidollare bloccato di una frattura biossea gi gamba (tibia+perone)

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Riduzione e sintesi fili di Kirschner e cerchiaggio metallico di una frattura di rotula


CHIRURGIA RIGENERATIVA/INFILTRAZIONI

Infiltrazioni con Cellule Staminali,  Acido Ialuronico,  Fattori di crescita(PrP), Cortisone,  Innesti cartilaginei


  • INFILTRAZIONE CON CELLULE STAMINALI (LIPOGEM, DA CRESTA ILIACA)

Sono terapie innovative che stanno sempre più largamente avendo successo e diffusione. Il razionale è quello di aggiungere agli effetti dell'acido ialuronico (lubrificare, nutrire e sfiammare l'articolazione) anche uno stimolo biologico rigenerativo sfruttando cellule totipotenti ovvero che si possono differenziare in più linee cellulari diverse a seconda del contesto, quindi anche nella linea cartilaginea che normalmente non è capace di rigenerare; sono quindi indicate nel trattamento delle condropatie e dell'artrosi.

Le infiltrazioni con Lipogems (da tessuto adiposo) si eseguono in studio in presenza di un anastesista che offer supporto ed un po' di sedazione (non richiedono una vera e propria anestesia); dopo aver prelevate del tessuto adiposo generalmente dal basso ventre di processa ed infiltra nelle articolazioni interessate. Può anche essere associato ad interventi chirugici (es artoscopia anca o ginocchio,innesti cartilaginei)

Le infiltrazioni con Cellule Staminali da Midollo Osseo si eseguono invece in sala operatoria sotto anestesia in quanto il prelievo da cresta iliaca effettuato con un trocar (ago di grandi dimensioni) è generalmente più doloroso; sono quindi generalmente associate ad interventi chirugici (es artoscopia anca o ginocchio,innesti cartilaginei).

  • INFILTRAZIONI CON ACIDO IALURONICO

​​​​​​​L'acido Ialuronico ha la funzione di lubrificare, nutrire e sfiammare l'articolazione a seconda del suo peso molecolare. Il suo trattamento è riservato alle condropatie o all'artrosi sopratutto dell articolazioni sottoposte a carico (ginocchio e caviglia). L'acido che utilizzo è a peso molecolare combinato (alto +basso) ed offre quindi tutte e tre gli effetti sopra citati.

Vengono eseguite in studio in numero di 2 per articolazione a distanza di 14 gg circa.

  • INFILTRAZIONI CON FATTORI DI CRESCITA (PrP)

Vengono utilizzate di solito per il trattamento delle tendiniti croniche (es.Epicondilite, Tendiniti Achillee, Fasciti plantari, Trocanteriti, Periostiti). Sono ripetibili a distanza di 7/14 gg a seconda della sede e della patologia.

Vengono eseguite in studio o in sala operatoria qualora associate ad interventi chirurgici.

  • INFILTRAZIONI CORTISONICHE

Vengono utilizzate di solito per il trattamento delle tendiniti croniche (es.Epicondilite, Tendiniti Achillee, Fasciti plantari, Trocanteriti, Periostiti), delle patologie della spalla (es. Borsiti, Tendiniti, Spalle congelate), del ginocchio (Artrosi avanzata, Sinoviti) o della caviglia (Artrosi avanzata, Sinoviti)  . ​​​​​​​​​​​​​​Spesso si utilizza anche un anestetico a lunga durata in associazione e sono ripetibili a distanza di 7/14 gg a seconda della sede e della patologia.

Vengono eseguite in studio.

  • INNESTI CARTILAGINEI CON TECNICA AMIC 

​​​​​​​Le lesioni cartilaginee vengono trattate in base alla loro evoluzione: condroabrasioni negli stadi iniziali, micro o nanofratture in stadi medio-avanzati o veri e propri innesti cartilaginei con tecnica amic per via open. Utile in questi casi è il trattamento adiuvante mediante infiltrazione con cellule staminali prelevate e ricavate da tessuto adiposo (Lipogem) o da midollo osseo.


ORTOPEDIA

Chirurgia del Piede,  Chirurgia del ginocchio,  Chirurgia della Mano,  Trattamento conservativo del Rachide


CHIRURGIA DEL PIEDE

  • ALLUCE VALGO

L'intervento correttivo deve essere personalizzato e studiato sulla deformità specifica e pianificato mediante un attenta visita ed un esame radiografico. Il riallineamento viene effettuato mediante osteotomie correttive della base del 1 metatarso, della testa del 1 metatarso (Osteotomia sec.Austin) oppure della base della falange prossimale (Osteotomia sec.Akin).


Correzione Alluce valgo con osteotomia della testa del 1 metatarso (sec. Austin)


Correzione Correzione di una recidiva di Alluce valgo mediante osteotomia di addizione della base del 1 metatarso, osteotomia della bese della prima falange (sec.Akin) e correzione del 2 ditio a martello

In genere eseguo intraoperatoriamente un'infiltrazione con anestetico locale a lunga durata che permette di controllare in maniera ottimale il dolore e di premettere al paziente di trascorre la prima notte che generalmente è la più sintomatica in maniera tranquilla.

La deambulazione è consentita da subito mediante una scarpa apposita (scarpa Talus) che permette di camminare non appoggiando sul sito dell'intervento.

  • DITA A MARTELLO

L'intervento è caratterizzato dalla'artrodesi (blocco/fusione) dell'articolazione interfalangea prossimale mediante un filo di Kirschner (metallo) che viene poi rimosso ambulatorialmente. In genere si associa anche la tenotomia (taglio o allungamento) dei tendini estensori del dito in modo da prevenire recidive precoci.

La deambulazione è consentita da subito mediante una scarpa apposita (scarpa Talus) che permette di camminare non appoggiando sul sito dell'intervento.

  • NEUROMA DI MORTON

L'infiammazione del nervo interdigitale plantare è spesso accompagnata dalla caduta della volta metatarsale e porta a dolore, formicolio ed incapacità a deambulare correttamente.

La terapia è caratterizzata dall'applicazione di plantari specifici associati ev.ad infiltrazioni oppure dall'asportazione del nervo interessato mediante un piccolo taglio dorsale.

La deambulazione è consentita da subito mediante una scarpa apposita (scarpa Talus) che permette di camminare non appoggiando sul sito dell'intervento.

  • FASCITI PLANTARI

In genere il trattamento è conservativo mediante l'utilizzo di plantari personalizzati, calzature corrette, terapie fisiche (es.Tecarterapia o Onde d'Urto), infiltrazioni; raramente si arriva ad eseguire l'intervento chirurgico di fasciotomia.

  • METATARSALGIE

In genere il trattamento è conservativo mediante l'utilizzo di plantari personalizzati, calzature corrette, terapie fisiche (es.Tecarterapia o Onde d'Urto), infiltrazioni.

  • PIEDE PIATTO

In genere il trattamento nell'adulto è conservativo mediante l'utilizzo di plantari personalizzati, calzature corrette, terapie fisiche (es.Tecarterapia o Onde d'Urto), infiltrazioni.

  • TENDINITI

In genere il trattamento è conservativo mediante l'utilizzo di plantari personalizzati, calzature corrette, terapie fisiche (es.Tecarterapia o Onde d'Urto), infiltrazioni.

CHIRURGIA DEL GINOCCHIO

  • PATOLOGIA FEMORO-ROTULEA

I disturbi a carico dell'articolazione tra femore e rotula possono variare dal semplice dolore fino all'instabilità franca con lussazioni. 

La biomeccanica del ginocchio rende quest'articolazione molto complessa ed influenzata da tantissime variabili; per questo il trattamento è preferibilmente conservativo e caratterizzato da una fisioterapia specifica, educazione sul corretto utilizzo dell'articolazione ed eventualmente dall'associazione con infiltrazioni di Acido Ialuronico o di Cellule Staminali.

Nei casi resistenti o dove vi sia un'instabilità franca (lussazioni/sublussazioni) l'indicazione chirurgica deve essere posta dopo l'esecuzione di più esami d'accertamento di secondo livello (telerx, rmn, ta ta-gt) che ci permettono di ''cucire ad hoc'' l'indicazione sul paziente.


Trasposizione + abbassamentop della rotula + ricostruzione del legamento alare mediale (MPFL) + resezione del legamento alare esterno

  • GINOCCHIO VARO/VALGO

Le deviazioni assiali del ginocchio in valgismo 'x' o varismo '()' possono portare a dolore e limitazione funzionale cosi come predisporre nel tempo ad un'usura (artrosi) accellerata dell'articolazione.

Nei casi in cui queste deviazioni siano importanti si può procedere alla correzione dell'asse mediante delle osteotomie femorali e/o tibiale: in questi casi l'osso viene tagliato e si effettua la correzione dell'asse mediante un'apertura o una chiusura dello stesso a seconda del difetto e successiva stabilizzazione con placche e viti.

Cosi come nella protesica di ginocchio ci avvaliamo mediante l'esecuzione di una tac preoperatoria della fabbricazione di mascherine di taglio personalizzate sul paziente dopo un planning preoperatorio tridimensionale e digitale in collaborazione con ingegneri biomedici; questo permette di aumentare la precisione, diminuire le perdite ematiche ed ottenere una correzione ottimale.

CHIRURGIA DELLA MANO

  • SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

L'infiammazione del nervo mediano determinato dalla sua compressione a livello del canale del carpo determina dolore, formicolio fino a deficit sensitivo o motorio delle prime 3 dita della mano.

L'intervento è eseguibile ambulatorialmente ed è caratterizzato da un piccolo taglio palmare che porta alla liberazione del nervo mediano.

  • DITA A SCATTO

L'infiammazione dei tendini flessori delle dita porta a dolore, sensazione di scatto in flesso-estensione fino al blocco del dito in flessione.

Il trattamento è caratterizzato dall'esecuzione d'infiltrazioni cortisoniche o eventualmente da un piccolo intervento ambulatoriale che porta alla liberazione dei tendini.

  • MORBO DI DE QUERVAIN

L'infiammazione dei tendini del primo canale del carpo (estensore breve ed abduttore lungo del pollice) porta a dolore e limitazione funzionale in seguito all'utilizzo del pollice.

Il trattamento è caratterizzato dall'esecuzione d'infiltrazioni cortisoniche o eventualmente da un piccolo intervento ambulatoriale che porta alla liberazione dei tendini.

TRATTAMENTO CONSERVATIVO DEL RACHIDE

  • Lombalgie/Lombosciatalgie
  • Cervicalgie/Cervicobrachialgie
  • Rachialgie
  • Scoliosi

Pubblicazioni


  • ​​​​​​​Two stage revision: indications, techniques and results.

Massimo Franceschini1 , Leopoldo Pedretti1 , Vincenzo Cerbone1 , Nemandra Amir Sandiford2 .

In press AOJ-2020-PJI-06

  • Current evidence and new challenges in periprosthetic hip and knee fractures.

​​​​​​​Massimo Franceschini1 , Leopoldo Pedretti1 , Vincenzo Cerbone2 , Martina Macrì2 , Matteo Maria Parrini1,2

Lo SCALPELLO (2021) 35:6-12 doi number: 10.36149/0390-5276-203

Memeo A, Verdoni F, Rossi L, Ferrari E, Panuccio E, Pedretti L.

J Foot Ankle Surg. 2019 Mar;58(2):203-207. doi: 10.1053/j.jfas.2018.07.013. Epub 2019 Jan 15.J Foot Ankle Surg. 2019. PMID: 30658957

Memeo A, Panuccio E, D'Amato RD, Colombo M, Boero S, Andreacchio A, Origo C, Pedretti L.

Injury. 2019 Aug;50 Suppl 4:S60-S63. doi: 10.1016/j.injury.2019.01.009. Epub 2019 Feb 7.Injury. 2019. PMID: 30777296

Memeo A, Verdoni F, Ingraffia C, Rossi L, Pedretti L, D'Amato RD, Peretto L, Mineo GV.

J Pediatr Orthop B. 2019 May;28(3):221-227. doi: 10.1097/BPB.0000000000000571.J Pediatr Orthop B. 2019. PMID: 30444751

Antonio Memeo, Leopoldo Pedretti, Dario D’Amato, Paolo Trezza
ASST Ortopedico Traumatologica, Pini-CTO, Milano, Italia

LO SCALPELLO-OTODI Educational volume 32, pages317–321(2018)

Andreacchio A, Marengo L, Canavese F, Pedretti L, Memeo A.

J Pediatr Orthop B. 2016 Sep;25(5):471-7. doi: 10.1097/BPB.0000000000000342.J Pediatr Orthop B. 2016. PMID: 27261769

Antonio Memeo, Leopoldo Pedretti, Laura Peretto

​​​​​​​I TRAUMI NELLO SPORT,DOI: 10.4399/97888548969638    

Aracneeditore:Aracne editrice S.r.l; Ottobre 2016

Elena Panuccio, Roberto Viganò, Leopoldo Pedretti, Antonio Memeo (B)
Pediatric Orthopaedics and Traumatology Department, G. Pini Institute, Milan, Italia

Lo Scalpello (2015) 29:246-252 DOI 10.1007/s11639-015-0139-3

Maione L, Memeo A, Pedretti L, Verdoni F, Lisa A, Bandi V, Giannasi S, Vinci V, Mambretti A, Klinger M.

Injury. 2014 Dec;45 Suppl 6:S126-32. doi: 10.1016/j.injury.2014.10.036. Epub 2014 Nov 11.Injury. 2014. PMID: 25457332

Memeo A, Verdoni F, De Bartolomeo O, Albisetti W, Pedretti L.

Injury. 2014 Feb;45(2):418-23. doi: 10.1016/j.injury.2013.09.021. Epub 2013 Sep 20.Injury. 2014. PMID: 24119491

A.Memeo, L.Pedretti

MANUALE DI PEDIATRIA, La pratica clinica di Gian Vincenzo Zuccotti; Capitolo 21; Società Editrice Esculapio, Ottobre 2012

Memeo A, Pedretti L, Miola F, Albisetti W.

J Pediatr Orthop B. 2012 Sep;21(5):415-20. doi: 10.1097/BPB.0b013e328348aa47.J Pediatr Orthop B. 2012. PMID: 21886009

A cura di Fabio Donelli, Antonio Memeo,Elena Panuccio, Leopoldo Pedretti

Aracne editore:Aracne editrice S.r.l; Dicembre 2013

Pescatori E, Memeo A, Brivio A, Trapletti A, Camurri S, Pedretti L, Albisetti W.

 J Pediatr Orthop B. 2012 Nov;21(6):505-13. doi: 10.1097/BPB.0b013e32834f805b.J Pediatr Orthop B. 2012. PMID: 22205056

A.Memeo,M.M.Parrini, L.Pedretti,N.Portinaro

ORTOPEDIA di Paolo Cabitza; Capitolo 10.1-10.2-10.3,10.4; Società Editrice Esculapio aprile 2012

  • L’UTILIZZO DI CELLULE STAMINALI IN ORTOPEDIA PEDIATRICA -

A.Memeo MD, L.Pedretti MD, F.Calabrò MD , W.Albisetti Prof. -

Archivio di Ortopedia e Traumatologia, Volume 123, n°3, 2012 - 10261.

  • La correzione chirurgica del piede piatti giovanile : tecniche a confronto’.

A.Memeo, A.Acerbi, S. Ronchi, L.Pedretti.

Archivio di Ortopedia e Traumatologia vol 123, n. 1 2012.

  • ‘Il trattamento delle deviazioni assiali degli arti inferiori con fissatore esterno’.

​​​​​​​F.Verdoni, L.Pedretti.

Archivio di Ortopedia e Traumatologia vol 123, n. 1 2012.

Albisetti W, Pedretti L, De Bartolomeo O, Verdoni F, Memeo A.

J Pediatr Orthop B. 2011 Mar;20(2):102-4. doi: 10.1097/BPB.0b013e328333aab0.J Pediatr Orthop B. 2011. PMID: 21088624

  • ‘‘Pseudoartrosi dell’ulna : un nuovo approccio con chiodo endomidollare e PrP.

A.Memeo, L.Pedretti, C.Maccario, W.Albisetti.

Aggiornamenti CIO. Vol 17-Num 2-Dicembre 2011

Memeo A, Pedretti L.

Evid Based Med. 2010 Oct;15(5):148-9. doi: 10.1136/ebm1126. Epub 2010 Aug 31.Evid Based Med. 2010. PMID: 20810392

  • ‘Grave deviazione post-traumatica dell’arto inferiore sx in paziente in accrescimento’.

A.Memeo, L.Pedretti et al.

Archivio di Ortopedia e Traumatologia vol 121, n. 2/3 2010.

  • Pseudoartrosi del III distale di gamba in grande anziano : correzione con apparato di Ilizarov e Prp’.

A.Memeo, L.Pedretti et al.

Archivio di Ortopedia e Traumatologia vol 121, n. 2/3 2010.

  • Le cellule mesenchimali.

W.Albisetti, L.Pedretti, M.Meda, O.De Bartolomeo, A.Corradi, G.Mineo.

Archivio di Ortopedia e Traumatologia vol 120, n. 3/4 2009.


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